Teatro

Teatro: inizia La Conta della Guerra

Teatro: inizia La Conta della Guerra

Venerdì 8 luglio nel Cortile Grassi di Settime (in provincia di Asti), dalle ore 21.30, verrà messo in scena lo spettacolo "La Conta della Guerra" - su un testo scritto, diretto e sceneggiato da Franco Rabino, e interpretato della compagnia teatrale "Il pane e le rose". La stanza è spoglia. Sulla tavola infarinata ci sono solamente un matterello e una macchina per la pasta in casa. La giovane Nina (Valeria Dafarra) entra canticchiando una canzone di moda allora e accende la radio. E’ la mattina del 4 novembre 1954. Trieste viene riconsegnata all’Italia e la fine della seconda guerra mondiale sul nostro territorio è ufficiale. A sentire queste parole la suocera Emilia (Maria Cristina Fasolis), appena entrata nella cucina, spegne la radio. E’ un’insana abitudine di voi giovani quella di tenere sempre quella roba accesa – dice a Nina – si lavora poco e si consuma solo tanta corrente. Inizia così il flusso di ricordi del tempo della guerra di due donne che si sono ritrovate a fare i conti con il vuoto lasciato da Luigi, figlio e marito, ufficiosamente disperso in Russia. Inizia così l’impasto di farina e uova, poi tirato e riempito di carne. E’ così che gli agnolotti prendono forma, di ricordo in ricordo, mentre la realtà si mescola con la memoria e il racconto diventa evocativo e magico. Tutta la storia d’Europa si fa piccola e quotidiana, giusta tra le pareti inesistenti di quella stanza, così uguale a tante altre da sembrare quasi che non esista. E questo mentre la storia perde la S maiuscola e si fa storie, al plurale, si umanizza. "La conta della guerra" farà rivivere i giorni delle adunate oceaniche, i figli della lupa, la nascita dell’impero, e poi la guerra – quella vera – la dura realtà dei morti e dei dispersi, i bombardamenti sulle città e i razionamenti fino alla fame, gli sfollati, l’8 settembre, quella canaglia del Re che scappa e di Badoglio che abbandona i soldati. Riporterà ai rastrellamenti, i figli e i parenti partigiani, le brigate nere e le SS, fino alla liberazione e al mondo nuovo che sembrava così vicino, così a portata di mano. Perché la memoria non è un lusso che possono concedersi soltanto le persone molto anziane.